Su Change.org una petizione per tutelare il dialetto siciliano

Obiettivo della petizione: inserire la lingua siciliana tra le minoranze linguistiche storiche tutelate dallo Stato italiano

di Valeria Lo Verde Morante

 L'immagine che accompagna la petizione su Change.org

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Lanciata su Change.org da Salvatore Baiamonte, la petizione per inserire la lingua siciliana tra le minoranze linguistiche storiche tutelate dallo Stato italiano, in pochi giorni ha ottenuto numerosi consensi e ben 5.000 firme.

Come indicato nel sito, una volta raggiunte le firme necessarie, la petizione sarà consegnata a due destinatari: il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo ed il Presidente della Regione Siciliana.

A seguire il testo della petizione ed il link per firmarla.

La lingua siciliana è una lingua neolatina parlata ad oggi da circa 5 milioni di persone sul territorio italiano. Se consideriamo i discendenti di siciliani emigrati all’estero dalla seconda metà del XIX secolo circa, il numero sale a circa 22 milioni. Nonostante il siciliano sia la lingua della quotidianità in Sicilia almeno dal XI secolo, assurto a lingua letteraria dal 1230 grazie alla creazione della Scuola Poetica Siciliana di Federico II di Svevia – cui seguì l’influenza sui poeti toscani che riversarono queste influenze nel toscano letterario che portò alla nascita della lingua italiana -, oggi questo non gode di alcuna forma di tutela, in un mondo in cui imperversa la globalizzazione e in cui una lingua muore ogni due settimane, portando via con sé la cultura di cui era espressione, oltre a particolari visioni della vita e del mondo (l’UNESCO classifica il siciliano tra le lingue vulnerabili).

Nel 1999 è stata varata la legge 482, “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” (il cui testo integrale è reperibile qui), che all’art. 2 recita: “[…] la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo”, escludendo quindi, senza seguire dei criteri linguistici, tutte le altre lingue parlate sul territorio del Belpaese e relegandole al rango di ‘dialetti’ (sebbene per i linguisti in ambito accademico non vi sia alcuna differenza tra dialetti e lingue e la ‘discriminazione’ di quelli che vengono quotidianamente chiamati dialetti avviene, per così dire, a livello politico): tra queste, oltre al siciliano, troviamo il piemontese, il veneto, l’emiliano, il romagnolo, il lombardo, il napoletano ed altre.

Nel 1981 e nel 2011 sono state promulgate due leggi regionali sull’insegnamento del siciliano nelle scuole dell’isola, ma non si sono rivelate abbastanza per cercare di conservare la lingua, che sempre più va perdendosi per effetto del vastissimo uso dell’italiano (e anche dell’inglese) da parte dei mass media, e non risultano molti casi in cui le due leggi siano state messe in atto.

Ciò che vogliamo chiedere attraverso questa petizione è una legge ad hoc (come, ad esempio, la legge 38/2001, pensata apposta per la lingua slovena) oppure un emendamento della legge 482/1999, con la quale anche alla lingua siciliana venga finalmente riconosciuto il suo status di minoranza linguistica storica, poiché la storia e la cultura siciliana contribuiscono alla ricchezza culturale dell’Italia e alla sua immagine che questa dà al mondo.

 

Questo il link per leggere e firmare la petizione:
https://www.change.org/p/la-lingua-siciliana-tra-le-minoranze-linguistiche-storiche-tutelate-dallo-stato-italiano