E’ con la sceneggiatura di SICILIAN GHOST STORY, il loro secondo lungometraggio in preparazione, che Fabio Grassadonia e Antonio Piazza hanno vinto il prestigioso SUNDANCE INSTITUTE GLOBAL FILMMAKING AWARD.
«Ogni anno – sottolinea lo stesso Sundance – il premio onora registi emergenti dalle diversi parti del pianeta, che posseggono l’originalità, il talento e la visione per essere celebrati come il futuro del cinema mondiale».
Già vincitori con il loro film d’esordio SALVO del Grand Prix e del Prix Révélation alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2013, di un Nastro d’Argento, di un Globo d’Oro, di quattro nomination ai David di Donatello e di numerosi altri premi internazionali, i due registi siciliani hanno ritirato il Sundance Institute Global Filmmaking Award durante una cerimonia di premiazione, organizzata in occasione del Sundance Film Festival, a Park City, nello Utah. Questo, a conclusione del “Sundance Institute Screenwriters Lab”, a cui hanno preso parte con la sceneggiatura del loro nuovo film, unici italiani fra i selezionati.
In quanto vincitori del Sundance Institute Global Filmmaking Award, Grassadonia e Piazza riceveranno anche un premio in denaro di $ 7.500. Dopo la cerimonia di premiazione e la conferenza stampa, il Sundance ha organizzato per loro alcuni incontri mirati con rappresentati dell’industria del cinema americana. Anche nel corso dei mesi che li dividono dall’inizio delle riprese, ma poi anche per tutto quello che seguirà sino all’uscita in sala di Sicilian Ghost Story, riceveranno un costante supporto creativo e strategico da parte del “Sundance Institute”.
«Siamo felicissimi e onorati di ricevere un premio così prestigioso, che riconosce il lavoro di sceneggiatura di Sicilian Ghost Story – affermano entrambi -. Non era per nulla scontato che una storia intrinsecamente siciliana piacesse anche così lontano dal nostro paese. Come con “Salvo”, ci siamo misurati con i generi cinematografici. Sicilian Ghost Story è una favola e crediamo sia anche questo ad affascinare gli americani che abbiamo incontrato qui al Sundance. Salvo era giocato su temi e stile noir, mentre questa volta volevamo proprio una favola con dei bambini, che si portasse appresso un ambiente, dei paesaggi e delle situazioni che non ti aspetti in Sicilia. Una Sicilia sognata, diversa; come un mondo dei Fratelli Grimm, fatto di foreste e orchi che a un certo punto collide con il piano di realtà di cui la nostra terra è inevitabilmente portatrice».