Potrà essere una di quelle occasioni per perdersi tra le stelle, affrontando un viaggio che potrà svelare i misteri e i segreti che il cielo nasconde. Il tutto, adatto anche ai non addetti ai lavori grazie al linguaggio accattivante utilizzato.
Sarà Licia Troisi, astrofisica, tra le autrici fantasy italiane più conosciute, a presentare, alle 18.30 di venerdì 26 febbraio, nella Sala delle Capriate dello Steri di Palermo, i suoi ultimi libri “Dove va a finire il cielo” e “Il risveglio di Samael”. Un appuntamento che rientra negli eventi di “Esperienza Insegna”, la kermesse organizzata dall’associazione “Palermoscienza”, rivolta a tutte le scuole siciliane e dedicata quest’anno al tema dell’acqua, organizzata in collaborazione con Flaccovio Mondadori Store.
Un legame forte quello che lega la Troisi alla Sicilia. Una parte consistente della “Ragazza Drago”, una delle invenzioni narrative che l’ha resa famosa, infatti, è ambientata a Palermo. La lotta tra bene e male è il fulcro della storia che narra di Nidhoggr, un rettile alato di natura malvagia che un tempo aveva cercato di distruggere l’equilibrio della natura. La missione dei Draconiani (simbolo del bene) sarà quella trovare il frutto di Thuban, l’ultimo e il più importante dei cinque globi magici che faranno risplendere di nuova vita l’Albero del Mondo e riporteranno sulla Terra il regno di Draconia. Uno dei tre pezzi in cui si è frantumato l’ultimo frutto dell’Albero del Mondo si troverà addirittura nella Cappella Palatina.
Trascinante e denso di metafore il linguaggio utilizzato dalla scrittrice, che descrive Palermo “come una vecchia dama bellissima ma un po’ sfiorita”.
«Gli splendidi palazzi antichi a volte erano fatiscenti – racconta la Troisi -, i muri scrostati e impiastricciati da brutti graffiti o dai resti di generazioni di manifesti attaccati l’uno sull’altro. Ma era proprio in questa bellezza sciupata e dolente, che si celava il fascino della città. Doveva essere un posto meraviglioso, in condizioni normali».
Nel viaggio dei draconiani per trovare il frutto del bene, compare anche la Vucciria con le sue bancherelle di “arance, limoni, mandarini… Un mercato inebriato di profumi e colori”. In Lidja, il personaggio che cerca il frutto del bene, si intravede la stessa scrittrice a spasso con la nonna per le vie di Palermo, la quale «non poteva dimenticare come brillavano gli occhi di sua nonna, mentre percorrevano ori e fregi della Cappella Palatina, e la devozione timorosa con cui le aveva indicato l’enorme mosaico del Cristo Pantocratore».
A interagire con l’autrice sarà l’astrofisico Giuseppina Micela, mentre a moderare l’incontro sarà la giornalista Adriana Falsone. Dopo l’evento, fino alle 23, si potrà partecipare ad alcune delle osservazioni notturne del cielo, curate e offerte dall’Osservatorio astronomico di Palermo, sulle terrazze dello Steri.