Una preghiera di redenzione, di libertà per la nostra Sicilia, vittima e carnefice di se stessa, meta difficile da raggiungere intimamente se non ci sei nato e cresciuto; terra fertile per una natura che nessuno conosce, ma sempre straordinaria, audace pericolosa, spesso contraria allo sviluppo e all’evoluzione del suo popolo.
Si intitola “In Mio Onore”, l’anteprima teatrale in programma alle 21 di sabato 14 e domenica 15 Maggio, nell’Atrio della Biblioteca Comunale di Casa Professa. A metterla in scena, il Teatro Ditirammu insieme al Centro Studi Paolo Borsellino.
La performance, scritta e diretta da Elisa Parrinello e interpretata dalla Compagnia di Folleria, vuole essere un ricordo nei confronti di tutti i “Martiri della Mafia”, tant’è che narra di un sogno “forse…irrealizzabile“. Tema principe della rappresentazione la “corrosione mafiosa“, il cui aspetto coreografico e scenografico sarà “onirico” e “surreale” allo stesso tempo, intimamente suggestivo, capace di oltrepassare due “Battaglie Immaginarie” tra l’esercito degli Angeli e i Demoni dei massacri.
A essere utilizzate saranno le tecniche del “Cunto” e i movimenti coreografici dei “Pupi Siciliani“. I Martiri della Mafia invieranno sulla terra i loro “Messaggeri Paladini“, con l’intento di redimere coloro che furono gli aguzzini negli attentati di Cosa Nostra. Alla fine, l’austera e indomabile crudeltà della “Mafia” sarà messa in ginocchio dalla voce di chi è rimasto disarmato, con il peso e il vuoto immenso di un amore infinito, ultraterreno.
Per nulla casuale la scelta della location, visto che, proprio nell’atrio della Biblioteca di Casa Professa, il 25 giugno del 1992, un mese dopo la strage di Capaci, Paolo Borsellino partecipò a un dibattito. Verrà ricordato come il suo ultimo intervento pubblico, dal momento che neanche un mese dopo, in via D’Amelio, verrà anche lui ucciso, insieme ai ragazzi della sua scorta.