Un 23 maggio, quello di quest’anno, che il Teatro Biondo celebrerà in maniera forte, mettendo in scena Dieci storie proprio così, spettacolo scritto da Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, che peraltro cura anche la regia.
Parte integrante del progetto sperimentale Il palcoscenico della legalità – realizzato in collaborazione tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile – Dieci storie proprio così nasce come opera-dibattito sulla legalità e narra le storie di vittime conosciute e sconosciute della criminalità organizzata, storie di impegno civile e riscatto sociale, responsabilità individuali e collettive, connivenze istituzionali e taciti consensi. Racconta, per esempio, il coraggio espresso da associazioni di ragazzi caparbi, la tenacia dei parenti delle vittime, l’impegno di tutti cittadini che fanno della memoria un diritto inalienabile.
Niente enfasi celebrativa, però, perché le storie si intrecciano tra loro in un affresco corale, carico di energia vitale. Questo XXIV anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio sarà, dunque, un modo per ricordare le vittime in maniera riflessiva e concreta, senza falsi moralismi ma soprattutto attraverso il cuore di chi ancora oggi soffre queste perdite.
Per realizzare lo spettacolo, gli autori e gli attori hanno incontrato centinaia di studenti nelle scuole, facendoli interagire con i familiari delle vittime di mafia e suscitando un dibattito che proseguirà lunedì sera anche in teatro. Ed è proprio alle scuole che hanno aderito al progetto Il palcoscenico della legalità, che sono riservate le tre repliche in programma alle 10.30 dello stesso 23, mentre alle 9 e alle 11.30 di martedì 24.
«Abbiamo raccolto testimonianze, domande e riflessioni che riguardano non solo l’operato altrui – spiegano Emanuela Giordano e Giulia Minoli – ma anche la nostra responsabilità individuale, il riscatto che necessariamente dobbiamo compiere, perché diritti e doveri siano uguali per tutti davvero. Il teatro non lancia messaggi, si accontenta di offrire stimoli e questo noi cerchiamo di fare, con grande convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi».
In scena, pronti a regalare emozioni: Daria D’Aloia, Vincenzo D’Amato, Tania Garibba, Valentina Minzoni, Salvatore Presutto, Diego Valentino Venditti, Alessio Vassallo e Paolo Volpini alla batteria. Le musiche originali sono di Antonio Di Pofi e Tommaso Di Giulio.
La sera del 23 maggio, il cui inizio è previsto alle 21, saranno presenti in sala circa 130 familiari delle vittime della mafia e della criminalità organizzata, tra cui Rita Borsellino, la famiglia Falcone, la vedova di Libero Grassi, Pina Maisano e la figlia Alice, rappresentanti delle associazioni antimafia e i promotori della serata: CO2 Crisis Opportunity Onlus con Libera, Fondazione Pol.i.s., Fondazione “Silvia Ruotolo”, Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, Centro Studi Borsellino, Comune di Palermo, Addiopizzo e NOma.
La serata è organizzata con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Ministero della Giustizia e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con il sostegno della Fondazione con il Sud, della Società Italiana degli Autori ed Editori.
L’ingresso è gratuito e a invito, da richiedere, fino a esaurimento dei posti, chiamando al cell. 342.5739540 o scrivendo all’indirizzo diecistorie@gmail.com.