La prima considerazione da fare riguarda il valore intrinseco e mai abbastanza riconosciuto dei musei. Luoghi di cultura per antonomasia, dove è possibile espandere i propri orizzonti, imparare dal passato e apprendere qualcosa sul futuro che ci attende (dato che – in molti se ne scordano – ne esistono pure alcuni incentrati sulla tecnologia e sulle nuove invenzioni). Il Leonardo da Vinci, Museo della Scienza e della Tecnica, milanese, alcuni anni or sono al suo prestigioso contenuto sposò un’idea assolutamente moderna: in cima al tetto del Padiglione Aeronavale che è di sua pertinenza venne montato un bell’impianto a pannelli solari da 450 moduli per circa 100 chilowatt di potenza.
Magari, se guardiamo ai numeri, non è tantissimo. In ogni caso, si trattò di un’iniziativa di rilievo, in linea con un necessario ripensamento dei consumi e dell’impiego di risorse, perfino un modo, simbolico (visto il luogo in cui fa mostra di sé), per sensibilizzare i visitatori e dimostrare loro che il ricorso alle fonti alternative è realizzabile. Evoluzione dei sistemi, rispetto dell’ambiente e partecipazione della comunità, insomma, sono concetti che possono coesistere in perfetto equilibrio, e magari dare la spinta per innescare un circolo virtuoso. Di sicuro un’idea che, con altre declinazioni, diventerà seminale.