In questi giorni, al Teatro Biondo di Palermo è in residenza la compagnia francese ECO del coreografo Emilio Calcagno, impegnata nella realizzazione dello spettacolo “Catania Catania”, che debutterà il 30 luglio in prima mondiale al Festival Bolzano Danza (Tanz Bozen 2016).
La compagnia francese ECO del coreografo Emilio Calcagno è in residenza in questi giorni al Teatro Biondo di Palermo per completare la realizzazione dello spettacolo Catania Catania, che debutterà il 30 luglio in prima mondiale al Festival Bolzano Danza (Tanz Bozen 2016). Martedì 26 è prevista la prova generale prima di approdare al prestigioso festival.
Con una precisa citazione del celebre Palermo Palermo di Pina Bausch, nato 27 anni fa proprio al Teatro Biondo, Emilio Calcagno, danzatore e coreografo catanese – da diversi anni attivo in Francia, già assistente di Angelin Preljocaj – ha pensato al suo nuovo progetto come un viaggio coreografico in una Sicilia fatta di paradossi, tradizioni e modernità ripensando alla sua città natale con gli occhi dello “straniero” che vi ritorna.
Dopo aver realizzato per la sua compagnia spettacoli di successo nei più prestigiosi teatri europei, questa è un’opportunità per riaffermare le proprie radici siciliane e mediterranee, come speiega il coreografo: «L’idea è quella di partire da Catania per riapprodare a Catania, creando una coreografia intrisa di sicilianità con musiche tradizionali rielaborate elettronicamente e segni della cultura popolare e del paesaggio, in particolare la pietra lavica dell’Etna, vulcano con il quale noi catanesi abbiamo un rapporto viscerale e contraddittorio perché rappresenta contemporaneamente l’idea della fertilità e della morte».
Il titolo dello spettacolo è un omaggio al capolavoro di Pina Bausch: «Palermo Palermo – racconta Calcagno – fu creato nel 1989, l’anno in cui decisi di lasciare la Sicilia e rappresentato in prima mondiale al Teatro Biondo nel gennaio del ‘90. Cominciava con un muro che crollava in scena, forte richiamo al muro di Berlino e ad altri oscuri muri che soffocavano la Sicilia. Oggi in tutta Europa i muri si innalzano di nuovo e ci si chiude per paura dello straniero. Ventisette anni dopo le situazioni sono diverse e complementari. Anche per questo ho sentito il bisogno di riprendere il discorso là dove lo interrompeva Pina Bausch. Catania Catania è il riflesso di un Mediterraneo pieno di charme notturno ma anche minaccioso, dominato da un sentimento di catastrofe permanente, dall’incombenza di un terremoto o di una minaccia senza volto. Questo disordine collettivo è il terreno coreografico sul quale ho sviluppato un universo immaginario ricco di danze rapide e confuse, modellate sulla città, lente e dense come le processioni ed energiche e violente come il siciliano».
“Catania Catania” è interpretato da dieci giovani danzatori scelti da Calcagno in tre audizioni alle quali hanno partecipato 450 candidati da tutto il mondo: Annalisa Di Lanno, Flaminio Galuzzo, Giovanfrancesco Giannini, Leonardo Maietto, Coralie Meinguet, Gloria Pergalani, Eve Stainton, Luigi Vilotta, Rosada Letizia Zangri, Giulia di Guardo. Quattro di loro sono siciliani, due napoletani, due umbri, una belga e una inglese.
Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Eco in collaborazione con: Via Grande Studios; Festival Bolzano Danza – Tanz Bozen; Dance House Lemesos; Artos Cultural Foundation; Teatro Biondo di Palermo; Espace des Arts, Scène nationale de Châlon-sur-Saône.