Nasce Cosalibera.it il portale dei processi per estorsione

A dodici anni dalla sua nascita Addiopizzo restituisce ai cittadini la conoscenza dei fatti

di Alessandra Bertoncini

 

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Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Era il 29 giugno del 2004, quando Palermo si svegliava con la città tappezzata di adesivi. Una rivoluzione nel modo di pensare dei palermitani, ci si chiedeva chi si nascondesse dietro queste parole. Gli inquirenti giunsero a pensare che si trattasse proprio di una mossa della mafia.
Fu così che nacque il movimento di Addiopizzo. A dodici anni di distanza i
ragazzi di Addiopizzo si ripresentano restituendo ai cittadini l’impegno di questi anni.

Il portale, il cui utilizzo è gratuito, è un archivio di documentazione giuridica: con sentenze dal processo Gotha (2005) all’operazione Apocalisse (2016). Nei processi per estorsione Addiopizzo si è costituita parte civile ottenendone il riconoscimento proprio per le finalità per cui nasce. Sul portale è possibile risalire agli imputati, alle estorsioni, alle operazioni antimafia, alle zone in cui si sono svolti i fatti.

Un portale che è stato pensato e sviluppato dai cittadini, studenti, commercianti, giovani professionisti perché c’è un movimento sociale dietro, persone accomunate da un incipit che risale a dodici anni fa- spiega l‘avvocato Ugo Forello – uno dei fondatori del movimento. Addiopizzo ha rappresentato un percorso di autoeducazione in cui i cittadini hanno avuto la responsabilità e mentre organizzavano il movimento organizzavano conoscenza”

La giustizia è amministrata in nome del popolo italiano , le sentenze sono pronunciate in nome del popolo italiano– aggiunge l’avvocato Valerio D’Antoni, altro fondatore del movimento – restituire ai cittadini la conoscenza dei fatti è stata una conseguenza logica. Se si fosse commissionato, il lavoro di trascrizione delle sentenze e di organizzazione del portale avrebbe avuto un valore di centomila euro. Noi ce ne siamo occupati a titolo gratuito grazie al grande lavoro di una equipe di giovani avvocati che fanno capo allo studio Palermo Legal, che nasce proprio dopo Addiopizzo. Sembrerebbe un lavoro illogico perché non a profitto economico ma di fatto abbiamo ottenuto un profitto sociale che è poi l’aspetto più importante per le finalità per cui nasce il movimento”.